Ricordo felice

Ricordo

La morte di mia sorella avvenuta nel 2001, segnò la mia vita di credente e di artista nel rapporto che esiste tra religione e il culto popolare della morte. Dal credo cristiano, la morte viene considerata un passaggio, la realizzazione di uno scopo che ha giustificato la nostra stessa esistenza; quindi è un traguardo a cui tutti i cristiani devono aspirare. Ciò, da buon credente, giustifica il mio comportamento davanti ad un avvenimento che colpisce profondamente l’animo di tutti: il corpo, entità che ha ospitato l’anima nel percorso della vita, si decompone; il suo ricordo ci aiuta a non dimenticare ma “polvere siamo e polvere ritorneremo”. E’ l’anima che riprende il suo ruolo e deve essere presente nel ricordo che accompagna la vita dei familiari. Pertanto preferisco ricordare mia sorella nei momenti più felici cancellando quelli legati all’avvenimento della morte. Per questo decisi di realizzare sulla tela ciò che la fotografia aveva immortalato: il suo abbraccio con mio figlio Gabriele e suo figlioccio. Sono sicuro che l’anima di mia sorella condivide questo pensiero: la mattina che dovevo iniziare il quadro mi svegliai con un pensiero nella testa:

Il Presente.

Il Presente: Ora Sono.

Ho il passato nei miei “Ricordi”

Ho il futuro nei ricordi dei miei cari e delle mie opere.

Ho tutto quindi, e sono PACO.

Mi piace pensare a questa poesia come un insegnamento suggeritomi da lei

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